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Fantasmi originari, fantasmi antioriginari

A cura di: Simona Taccani

Il passaggio dal fantasma non–fantasma di autogenerazione ai fantasmi originari viene indicato come nucleo portante della terapia familiare psicoanalitica con le famiglie a funzionamento non nevrotico secondo l’orientamento della scuola francese.

E’ Freud a introdurre il concetto di URphantasien: fantasmi originari. Egli nel 1915 scrive: «Chiamo fantasmi originari quelle formazioni fantasmatiche – osservazioni del rapporto sessuale tra i genitori, seduzione, castrazione, ecc.» e più oltre «E’ possibile che tutti i fantasmi che ci vengono raccontati oggi nell’analisi siano stati un tempo, alle origini della famiglia umana, una realtà, e che il bambino, nel creare i fantasmi, si limiti a colmare, con l’aiuto della verità preistorica, le lacune della verità individuale».

Sarà in seguito ripreso e ridefinito da Laplanche e Pontalis nel 1967: «Strutture fantasmatiche tipiche (vita intrauterina, scena originaria, castrazione, seduzione) individuate dalla psicoanalisi. Esse organizzano la vita fantasmatica, quali che siano le esperienze personali dei soggetti.

L’universalità di questi fantasmi si spiega, secondo Freud, col fatto che essi costituirebbero un patrimonio trasmesso filogeneticamente».
Mi pare inoltre importante sottolineare che la Revue française de psychanalyse ha recentemente pubblicato un numero monografico dal titolo «Et les fantasmes originaires?», atti di un Seminario tenutosi a Parigi nell’ottobre 1991. Numerosi, importanti e particolarmente stimolanti i contributi, cui rimando il lettore interessato.

Qui mi preme – per la sua originalità, ricordare in particolare quello di Colette Chiland: «URphantasien, les fantasmes originaires. Note bréve». Testo che esamina il significato del prefisso tedesco «UR» tradotto nella lingua italiana: «primitivo, primordiale, antichissimo, primigenio, ancestrale, primo, primario, originario, originale. Talvolta è superlativo».

E’ quindi importante interrogarsi nelle nostre prossime riflessioni sui possibili significati attribuiti significati attribuiti da Freud al termine «UR» e alle successive, sino alle nostre attuali, elaborazioni.
Il termine Fantasmi originari e i concetti elaborativi attorno prenderanno spazio privilegiato nella letteratura di lingua francese dedicata alla terapia familiare psicoanalitica.

Nel funzionamento dell’apparato psichico individuale come in quello del gruppo famiglia il registro edipico e quello antiedipico (l’originario e antioriginario, con altra formulazione) coesistono precocemente.
Sarà la prevalenza dell’uno e il contemporaneo sfumare dell’altro, a determinare nell’individuo o nel gruppo famiglia una corrente prevalentemente oggettuale, che porterà all’approdo della triangolazione edipica, o una corrente essenzialmente narcisistica che vedrà la nascita d’Antedipo secondo la formulazione che ne ha fatta P.C. Racamier.

Nella clinica psicoanalitica familiare noi possiamo constatare come i fantasmi originari siano alla base del percorso transgenerazionale del romanzo familiare e delle fantasie sulle origini della famiglia stessa.
Fantasmi strutturanti perché portatori di differenziazione tra generazioni e sessi (in questo senso il fantasma di scena primaria è considerato un organizzatore e un garante della coesione del funzionamento psichico individuale quanto familiare). Fantasmi mobilizzatori della capacità della famiglia di stabilire legami, ma anche di promuovere individuazioni e cambiamenti, di assorbire traumatismi e di elaborare perdite e lutti. La processualità armonica del funzionamento familiare e dei suoi membri avviene nel riconoscimento dello scorrere temporale e dell’avvicendarsi generazionale. Eventuali battute d’arresto del movimento processuale si configurano come «crisi» in cui le più diverse manifestazioni sintomatiche del gruppo famiglia per quanto – a volte – dirompenti e inquietanti, si mantengono però su un versante edipico, nevrotico, originario per l’appunto. Famiglie in crisi che lottano per la crescita, l’autonomia, famiglie conflittuali, quindi vitali.

Frequentemente nella osservazione e nella terapia familiare incontriamo gruppi familiari il cui registro di funzionamento si rivela antioriginario, all’insegna della paradossalità.
Siamo nel regno d’Antedipo.
I fantasmi originari sulle origini familiari hanno fatto posto al fantasma centrale quello dell’autogenerazione, «cioè il fantasma di essere a se stesso il proprio ed unico garante, … che annulla la differenza delle generazioni: il soggetto si mette al posto dei propri genitori. I due confusi in uno: la differenza dei sessi è abolita analogamente a quella delle generazioni» (P.C. Racamier).

I limiti, anche, sono scomparsi, nel turbine della corrente narcisistica: annullate le generazioni, la temporalità perde significato e l’onnipotenza è invasiva di ogni spazio. I termini di questo funzionamento familiare (non poi così infrequente) sono ormai chiari: fusionalità e indistinzione ne sono l’essenza; paradossalità e diniego i pilastri portanti della comunicazione intrafamiliare. Non dimentichiamo poi la disperata sofferenza di cui queste famiglie sono portatrici e quale carico «trasfondono» a noi terapeuti nelle vicissitudini controtransferali, quando non ci confrontano alla nostra più inanitaria impotenza, scuotendo alle radici il nostro narcisismo di terapeuti. In queste situazioni gli obiettivi terapeutici sono così schematicamente riassumibili: operare al fine di attivare un processo che attenui la corrente narcisistica per introdurre l’alterità, un processo che ammorbidisca la rigidità difensiva così che una defusione si abbozzi e i germi delle differenze si impiantino. Insomma: dal fantasma non fantasma di autogenerazione ai fantasmi originari, passando per il territorio in cui l’intrapsichico e l’interattivo funzionano nella logica dell’oggettualità.

Dalla conflittualità dell’antioriginario alla conflittualità dei fantasmi originari di scena primitiva, di seduzione, di castrazione, ecc.
E’ questo in sintesi il nucleo portante della terapia familiare psicoanalitica con le famiglie a funzionamento non nevrotico.

Bibliografia

  • AAVV., «Et les fantasmes originaires?», Revue française de psychanalyse, tome LV, n. 5, Puf, Paris, 1991.
  • Bidoli E., Cosciani G., Dizionario italiano-tedesco, tedesco-italiano, Paravia, Torino, 1966.
  • Caillot J.P., Decherf G., Psychanalyse du couple et la famille, Apsygée, Paris, 1989.
  • Decober S., «Fantasmes originaires et Therapie familiale», in Vocabulaire de psychanalyse groupale et familiale, Gruppo, n. 5, Apsygée, Paris, 1989.
  • Laplance S., Pontalis J., Vocabulaire de la psychanalyse, Puf, Paris, 1967 (tr.it., Enciclopedia della psicoanalisi, Laterza, Bari, 1981).
  • Pigott C., Introduction à la psychanalyse groupale, Apsygée, Paris, 1989.
  • Racamier P.C., Antedipo e i suoi destini, Cerp, Milano, 1990.
  • Racamier P.C., Taccani S., Giochi di famiglia, Del Cerro, Milano, 1984.
  • Racamier P.C., Taccani S., Il lavoro incerto, Del Cerro, Milano, 1986.
  • Taccani S., Fantasmes originaires et non fantasmes en clinique familiale psychanalytique, comunication al VIème Congrès national de thérapie familiale psychanalytique, Paris, 1989.