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Apprendere dal legame: un tessuto di significati

Con il coordinamento di Anna Maria Castignani

La psicoanalisi si è sempre occupata dell’apprendere: ne ha illuminato gli aspetti più nascosti e ha indagato le precondizioni endopsichiche, interpsichiche e socio-familiari che facilitano l’apprendimento.
Il contributo della ricerca e della clinica psicoanalitica è stato fondamentale per ciò che ormai è un’acquisizione indiscutibile: il pensare e l’apprendere non possono essere considerate delle funzioni autonome, disarticolate dal loro legame profondo con lo sviluppo emotivo del bambino e, in quest’ottica, la costruzione di uno spazio interno, di un apparato per pensare i pensieri, non è affatto scontata.
Negli ultimi anni sta accadendo che i Servizi per l’infanzia siano letteralmente sommersi da richieste di diagnosi e di intervento per disturbi dell’apprendimento.
Avviene anche che giungano in consultazione bambini che dopo anni di terapia riabilitativa (per dislessia, disgrafia, disortografia) non provano alcun piacere nell’apprendere o che, dopo una lunga psicoterapia, hanno ancora delle difficoltà a farlo.
Sono in genere situazioni molto penose per i bambini e di grande angoscia per i genitori; spesso si presentano con caratteristiche di urgenza: comportamenti molto disturbanti a scuola, impossibilità di fare i compiti a casa, rischio di bocciature. I genitori chiedono di risolvere il problema.

Ma qual è il problema? Di chi è?

Come spesso accade, la clinica ci sollecita una riflessione teorica: la complessità di alcuni disturbi in età evolutiva può essere ancora esplorata, e presa in carico, attraverso modelli teorici che utilizzano un’ottica individuale?
Le nuove realtà cliniche ci mostrano la necessità di interrogarci per rintracciare, e decodificare, i vari tipi di legame che contribuiscono a generare, o quanto meno a sostenere, alcuni disturbi e certamente ne spiegano la grande variabilità espressiva.
Lo spostamento dell’ottica psicoanalitica da una dimensione intrapsichica allo studio dei rapporti tra l’intrapsichico e l’interpersonale allarga il campo d’indagine fino a comprendere anche l’inconscio collocato in realtà esterne all’individuo, quali la coppia o la famiglia, e le dimensioni transgenerazionali che influenzano il funzionamento di queste oltre che della mente individuale.
L’oggetto privilegiato di studio diventerà allora il legame “tra” le persone quale elemento terzo, prodotto dal loro essere in interazione, non riconducibile alla singola persona, ma elemento nuovo che a sua volta di rimando influenza il mondo interno del singolo (A. Nicolò 2015).
In quest’ottica il lavoro con le coppie e le famiglie offre campi di osservazione e di intervento privilegiati, poiché lo spazio della seduta diventa il luogo in cui vengono rappresentate – divenendo in tal modo visibili – le modalità di apprendimento emotivo della coppia o della famiglia che organizzano il funzionamento mentale di tutti i membri.
Appare chiaro che eventuali difficoltà del singolo in questo senso non possono essere riduttivamente etichettate come un disturbo dell’individuo, ma vanno esplorate, spiegate e restituite nell’ambito delle sue relazioni significative.
In questo sito verranno affrontati tali temi attraverso indicazioni bibliografiche, informazioni su eventi formativi, articoli e interviste.

Due parole sull’immagine

Quilt vuol dire trapunta e patchwork significa lavoro fatto con quadrati. Entrambi
arrivarono negli Stati Uniti con i primi coloni (inglesi, francesi, tedeschi, olandesi) che portarono nel Nuovo Mondo la loro cultura e la adattarono alle nuove condizioni di vita.
Nello Scrap Bag (il sacco dei ritagli) le donne conservavano accuratamente i piccoli pezzi di stoffa ancora buoni che, ritagliati da abiti ormai vecchi, seguivano gli spostamenti delle famiglie; servivano per rattoppare e far durare di più le trapunte portate con sé o per farne di nuove con disegni che riflettevano la cultura, l’ambiente e le abitudini della propria terra d’origine. Quei pezzetti di stoffa cuciti insieme esprimevano in modo efficace l’importanza della memoria e delle radici familiari e assumevano un grande valore simbolico legando tra di loro le diverse generazioni.