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In Ricordo di Andreas Giannakoulas

 

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
………
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Itaca, Constantino Kavafis

Questa è una poesia che in un’occasione seminariale Andreas Giannakoulas lesse come esergo della sua relazione.

Siamo stati tutti noi allievi in viaggio per Itaca ed Andreas era il nostro timoniere, pronto a segnare le rotte sui mari sconosciuti.

La lunghezza di questo viaggio nella nostra mente e in quella di coloro che lavorano con noi si arricchisce di colori, pensieri, suoni come nel corso dei molti anni di insegnamento e di supervisioni il nostro maestro Andreas Giannakoulas ci aveva indicato. Con il suo accento a metà tra il greco e l’inglese, ci apriva a rotte inaspettate, tra Thomas Eliot e Shakespeare, facendoci conoscere il mondo di una psicoanalisi internazionale, non chiusa in stretti confini, seria ma mai rigida, una psicoanalisi capace di dialogare tra persone, modelli differenti e antiche culture.

Nato a Mikrokampos, in Grecia, nel 1936, medico e psichiatra, si specializza all’Università di Basilea, in Svizzera (1961-1965), e poi completa in Inghilterra la sua formazione psicoanalitica, percorrendo tre analisi, la prima con Lothar H. Rubinstein (1° analista, 1967-1970), la seconda con M. Masud R. Khan (2° analista, 1971-1975) e la terza con  Marion Milner (3° analista, 1975-1980). Ebbe come supervisori Paula Heimann, Pearl King, Andrea Limentani e Joseph Sandler. Si formò quindi ai seminari di Donald W. Winnicott, John Bowlby, Michael Balint, Anna Freud e con le lezioni alla Tavistock Clinic di Wilfred R. Bion, di John D. Sutherland e di John Padel. Si associa alla British Psychoanalytical Society nel 1974 e diventa Membro Ordinario nel 1977. Si colloca nell’Indipendent Group, il gruppo degli analisti britannici Indipendenti, come furono chiamati gli analisti del gruppo Winnicottiano. Lavora a Londra al Tavistock Center nei Dipartimenti per adulti, adolescenti e bambini; conduce gruppi terapeutici e Balint groups; fa counselling, diagnosi e terapia psicoanalitica di coppia. Al Saint Mary Hospital–Paddington Clinic, come assistente clinico part-time, svolge psicoterapia di gruppo e individuale.

Giunto in Italia, presso l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Roma La Sapienza, invitato dal professor Bollea, inizia nel 1975 i suoi seminari che rimarranno nella storia della Psicoanalisi italiana per la ricchezza, la profondità e l’originalità del suo approccio.  Ad essi parteciperanno da ogni parte di Italia psichiatri, psicologi, psicoanalisti. Tutto questo era articolato con i ricordi dei suoi rapporti con i grandi maestri della psicoanalisi come Winnicott, Milner, Masud Khan, la klein o Bion, che diventavano allora presenti nella stanza e compagni di viaggio, quel viaggio verso Itaca che Andreas ci aveva fatto iniziare con lui.

Erano anni molto importanti e complessi per molti di noi, anni di piombo per il sociale ma anche di grande rivoluzione culturale e psichiatrica. Personalmente ero impegnata in un lavoro intenso. Avevo cominciato a formarmi, su uno stimolo politico, anche nella terapia familiare ad orientamento relazionale sistemico, modello abbastanza pionieristico in Italia. Ma nel ‘75 avevo cominciato anche la mia analisi con un modello kleiniano. Il mio analista era stato analizzato da Ester Bick e aveva svolto la sua supervisione con Meltzer.
C’era un continuo scontro dentro di me sia sul piano intrapsichico che relazionale.  Giannakoulas rappresentò perciò la possibilità di una conciliazione tra differenti istanze e un’apertura  straordinaria al mondo aperto dei confronti. Tra i suoi diversi insegnamenti, permetteva di studiare la coppia in un modo nuovo per il mondo psicoanalitico italiano tramite  il concetto di collusione coniato da Laing, uno psicoanalista straordinario, allievo di Winnicott ma anche considerato uno dei padri dell’approccio sistemico, che io avevo personalmente conosciuto a Bruxelles nell’ambito del movimento di alternativa per la psichiatria.
Andreas mostrava con grande chiarezza  cosa significava la costruzione condivisa di un legame, l’incastro tra i mondi interni. Oggi molte cose sono cambiate, ma all’epoca tutto questo non era solo un conflitto tra modelli, diventava un conflitto tra le persone anche molto aspro e difficile. E la flessibilità e capacità di adattarsi al paziente che Andreas mostrava in vivo mi fu di grande insegnamento e cominciai a capire sempre di più l’importanza di curare più che di fare teoria o applicare modelli. Accoglienza e sensibilità mostrava anche nel sostegno di alcune iniziative che gli allievi organizzavano intorno a lui. Ad esempio partecipò con un bellissimo articolo al primo numero della rivista Interazioni ed anche ad altri libri da me curati.

Nel 1975, insieme con Adriano Giannotti, Giuliana De Astis ed Eleonora Fè d’Ostiani, cui si unirono successivamente Salvatore Grimaldi e Arnaldo Novelletto, fonda il Corso quadriennale in Psicoterapia Psicoanalitica dell’Età Evolutiva che, dal 2004, sarà nominato Istituto Winnicott (iW), Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino, dell’Adolescente e della Coppia (ASNE-SIPsIA).

Ai primi anni si iscrivono per la formazione Vincenzo Bonaminio, Bachisio Carau, Anna Lanza, Maria Assunta di Renzo, Daniela Lucarelli, Anna Maria Nicolò, Diana Norsa  e altri, con cui negli anni successivi egli fonderà la Sipsia (società di psicoterapia psicoanalitica del bambino, dell’adolescente e della coppia). Il corso segue i parametri migliori dei corsi di formazione Tavistock e dell’Anna Freud Center, pur definendosi fin dall’inizio per la sua forte impronta  Winnicottiana. In esso Andreas Giannakoulas introduce l’insegnamento e l’approfondimento  dell’infant observation e della  terapia psicoanalitica di coppia che viene concettualizzata sulla base della teoria delle relazioni oggettuali e dei concetti di Dicks di “collusione di coppia” e di  “membrana diadica”. Il   pensiero e il modello di Winnicott  caratterizzano gli allievi e i docenti di questa scuola che ospiterà nel tempo in successione grandi analisti come Paula Heimann, Marion Milner, P.L.Giovacchini, Eglé e Moses Laufer, Amedeo Limentani, David Malan, Anne Marie Sandler, ma anche Serge Lebovici e René Diatkine, Francois Ladame, F. Richard, Juliett Mitchell, Jan Abram.

Soprattutto Frances Tustin e Christopher Bollas lavoreranno per mesi a più riprese nel corso e nei seminari contribuendo alla forte impronta winnicottiana e alla libertà di pensiero che caratterizza  la scuola.

Giannakoulas non perderà mai il suo rapporto con la Sipsia e con l’Istituto Winnicott, anche se   fonderà successivamente un’associazione psicoanalitica membro dell’IPA come l’Aipsi e  un’altra associazione, sorella dell’Asne Sipsia con sede a Milano, l”Asnea”.

NeI suoi insegnamenti , riusciva a spaziare nella letteratura psicoanalitica con una precisione e profondità senza pari e la supervisione clinica era sempre precisa, acuta anche se rispettosa del paziente.

Nei numerosi congressi che nel corso del tempo organizzò insieme con alcuni dei suoi allievi, in particolare con Vincenzo Bonaminio, con me e altri colleghi, focalizzava molte delle tematiche che in quel momento erano un tema centrale della psicoanalisi internazionale. in particolare, un congresso a Milano su “la continuità dell’essere“ fu particolarmente importante e i lavori presentati in quell’occasione  trovarono poi ospitalità in un libro da lui curato”.

Ho avuto la fortuna e l’onore di fare con lui non solo il corso e i seminari ma anche numerose supervisioni di pazienti adulti, adolescenti e di numerose coppie, rimanendo sempre colpita dalla sua capacità di comprendere il paziente nella relazione con se stesso e con l’analista, di intuire  le radici nel suo passato e di prevedere lo svolgimento futuro.

Quello che io sono adesso come psicoanalista si deve al contributo dei molti maestri differenti che ho avuto; il più importante di essi è stato Andreas Giannakoulas,  con cui continuo il mio viaggio verso Itaca.

Anna Nicolò